
Il mercato britannico, da sempre primario per l'Aeroporto di Verona, ha fatto registrare nel primo trimestre del 2025 un miglioramento di oltre il 13% rispetto allo stesso periodo del 2024, anno in cui è stato registrato il record assoluto di passeggeri tra il Catullo e il Regno Unito.
Il progresso è ancora più vistoso rispetto all'ultimo anno pre-pandemico, il 2019, con un incremento pari a quasi il 25%.
La crescita è diffusa su tutti gli aeroporti, compresi quelli del sistema londinese. Percentualmente gli aumenti sono più vistosi sugli aeroporti extra Londra che, rispetto al 2019, hanno visto un raddoppio del traffico.
Al buon risultato del trimestre hanno contribuito pesantemente i dati di marzo che vedono una crescita del 24% rispetto al marzo 2024 e del 36% rispetto al marzo 2019. Uno dei fattori principali è l'allungamento della stagione da parte di Ryanair e Jet2 che, rispetto al passato, offrono più collegamenti di linea o maggior numero di frequenze durante la stagione invernale.
Dai dati di marzo è ancora più visibile l'importanza del traffico dagli aeroporti minori che, rispetto al 2019, è aumentato del 136% mentre quello dal sistema Londra è aumentato di circa il 23%.
Migliora anche il dato del coefficiente di riempimento che, nonostante il numero maggiore di posti offerti rispetto al 2024 (oltre 10.000), cresce di circa l'1% a 83,20% con punte per Londra vicine od oltre l'85%.
Concludiamo con la tabella riepilogativa, confrontata con i dati del 2024. Il traffico charter si sta muovendo il linea con i dati dell'anno precedente.
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