
Aviaco: Storia di una Compagnia Aerea Spagnola, dalla Nascita all'Assorbimento in Iberia
Aviaco fu una linea aerea spagnola che operò massicciamente in Italia, e anche a Verona, soprattutto in collegamenti charter da e verso la Penisola Iberica. Al Catullo erano di casa i DC-9 e gli MD-80, mentre a Malpensa la storia fotografica ci descrive l’utilizzo dei più capienti DC-8.
Introduzione
L'Aviación y Comercio, SA, nota commercialmente come Aviaco, era una compagnia aerea spagnola. Fu fondata il 18 febbraio 1948 da un gruppo di uomini d'affari di Bilbao come società di trasporto merci. La sua costituzione fu resa possibile da una legge promulgata nello stesso anno che rompeva il monopolio detenuto fino ad allora da Iberia nel settore aeronautico spagnolo.
Aviaco aveva la sua sede principale nell'Edificio Minister a Madrid.
I Primi Anni e l'Espansione Iniziale
Fin dai primi anni '40, Iberia aveva sfruttato le rotte nazionali e internazionali più redditizie, portando Aviaco a concentrare le sue operazioni sulle rotte secondarie.
Grazie ai fondi forniti da un gruppo di banchieri locali, la compagnia acquisì inizialmente sei Bristol 170. Le operazioni iniziarono il 1° maggio 1948 con tre Bristol 170 Freighter Mk 21s, offrendo servizi passeggeri di linea tra Bilbao, Barcellona e Madrid. La prima rotta internazionale coperta fu Algeri – Palma – Marsiglia, e furono lanciati subito dopo anche i primi voli con base nelle Isole Canarie.
Nel 1949, Aviaco stabilì la sua base operativa presso l'Aeroporto di Madrid-Barajas ed entrò a far parte della IATA. Durante gli anni '50, Aviaco continuò l'espansione, aggiungendo aerei come il Sud-Est SE.161 Languedoc e creando nuove rotte come Madrid-Sevilla-Jerez e Madrid-Alicante-Oran. La compagnia divenne fondamentale per la creazione di linee aeree che servivano i nuovi aeroporti costruiti in Spagna, tra cui Granada, San Sebastián, Asturias e Santander.

Cambiamenti di Proprietà e l'Era dei Jet
Un punto di svolta si verificò a metà degli anni '50:
- 1954–1955: L'Instituto Nacional de Industria (INI) acquisì la maggioranza delle azioni (più della metà), e la sede principale fu trasferita da Bilbao a Madrid nel 1955.
- 1959: La struttura finanziaria fu riorganizzata. Il capitale fu dimezzato a 50 milioni di peseta, mentre Iberia iniettò 100 milioni, diventando proprietaria dei due terzi delle azioni. Questo rese Aviaco una filiale di Iberia.
- Questo accordo permise l'acquisto dei primi aerei pressurizzati della compagnia, tre Convair 440 usati dalla Sabena.
Negli anni '60, Aviaco introdusse velivoli come i Convair 240 (acquistati da Varig nel 1962) e convertì due DC-4 in Carvair nel 1964. Nel 1960, operando con un Sud Aviation Caravelle in collaborazione con Sabena, Aviaco fu la prima compagnia aerea spagnola a volare con reattori.
Nel 1965 fu istituito un consiglio congiunto Aviaco-Iberia per coordinare le politiche di aviazione, assicurando che le loro rotte non entrassero in concorrenza.
La flotta fu ulteriormente modernizzata negli anni '70. Nel 1973, Aviaco divenne la 46ª compagnia aerea al mondo a ordinare il McDonnell Douglas DC-9-30, acquisendone sei esemplari. Entro il marzo 1975, la flotta comprendeva Caravelle 10R, DC-8-50, DC-9-30 e F-27. Nel 1978 furono acquistati altri quattro DC-9-30, per un valore di 40 milioni di dollari.

Il Ruolo dei Charter e la Fine
A partire dagli anni '80, Aviaco si concentrò sulle tratte interne meno importanti e i voli charter, mentre Iberia gestiva le destinazioni internazionali e le principali rotte nazionali. Durante questo periodo, Aviaco utilizzava una flotta di DC-9 (con la caratteristica livrea blu e bianca), e le sue risorse tecniche, commerciali e finanziarie furono trasferite a Iberia.
Aviaco era particolarmente nota per i suoi voli charter, soprattutto da Palma di Maiorca, Tenerife e Girona, verso quasi tutti gli aeroporti provinciali d'Europa. Sebbene in questo periodo si guadagnò una reputazione non eccellente per l'utilizzo di vecchi aerei (DC-9), il servizio mediocre e i frequenti ritardi, la compagnia ottenne comunque uno status di cult tra i viaggiatori. Per incrementare la capacità stagionale, a metà e fine anni '80 Aviaco sub-affittò aerei da Iberia, arrivando a utilizzare temporaneamente Boeing 727, Airbus A300 e persino Boeing 747-200.
Nel 1998, la partecipazione di Iberia in Aviaco salì dal 33% al 100%, acquisendo il 67% delle azioni detenute dalla SEPI. Iberia pianificò di assorbire Aviaco. L'assorbimento fu completato il 1° settembre 1999, e Aviaco cessò di esistere come marchio commerciale.

Incidenti Rilevanti
Nella sua storia operativa, Aviaco è stata coinvolta in diversi incidenti, tra cui:
- Volo Aviaco 118 (13 agosto 1973): Un Sud Aviation Caravelle, durante l'avvicinamento all'aeroporto di La Coruña nella fitta nebbia, colpì degli eucalipti e si schiantò contro una fattoria abbandonata, uccidendo tutte le 85 persone a bordo e un abitante del villaggio. La causa fu attribuita all'errore del pilota nell'atterraggio in condizioni di scarsa visibilità.
- Collisione di Madrid (7 dicembre 1983): Il volo Aviaco 134, un DC-9-32 (EC-CGS) in rullaggio all'aeroporto di Madrid-Barajas, entrò in collisione con un Boeing 727 (volo Iberia 350) in fase di decollo a causa della nebbia e di una segnaletica inadeguata. Morirono tutti i 42 occupanti del DC-9 e 51 persone a bordo del 727.

- Volo Aviaco 502 (gennaio 1978): Un incidente misterioso coinvolse un Caravelle 10R in volo da Valencia a Bilbao, costretto a deviare verso Santander. L'aereo attraversò una nuvola lenticolare enorme e densa, talmente accecante da costringere i piloti a indossare occhiali da sole e a volare strumentalmente (IFR). Gli strumenti di bordo impazzirono, le comunicazioni radio furono interrotte, e l'orizzonte artificiale mostrava il velivolo immobile per 7 minuti, attestato in direzione opposta a Santander. Dopo essere usciti dalla nuvola, si scoprì che per la torre di controllo erano trascorsi 24 minuti senza contatto, mentre per gli orologi di bordo erano passati solo 7 minuti. Questo fenomeno è stato scientificamente collegato alla possibilità che l'aereo fosse finito in una nuvola molto carica staticamente, generando il fenomeno innocuo ma scenografico noto come Fuoco di Sant'Elmo.

L'Eredità Architettonica
Aviaco è menzionata anche nel contesto dell'architettura spagnola moderna, in particolare per il progetto della sua sede, commissionato all'architetto Alejandro de la Sota.
Il progetto della sede dell'Aviaco a Madrid (concorso del 1975), rientra nella fase successiva della carriera di De la Sota, in cui egli indagava la leggerezza e l'essenzialità dei grandi vuoti interni in sintonia con il minimalismo delle soluzioni tecniche.

Le schede degli aeromobili della collezione fotografica
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